Siracusa, 212 a.C. Un tempo alleata di Roma, nel corso della seconda Guerra Punica, che vide scontrarsi gli eserciti romani e cartaginesi, la città fu espugnata, dopo una strenua resistenza, dall’esercito romano.
Proprio in occasione dell’assedio, Archimede fu brutalmente ucciso. Ma come morì lo straordinario ’inventore? Scopriamolo in occasione della mostra Archimede a Siracusa, allestita presso la Galleria Civica Montevergini a Siracusa, in programma fino al 31 dicembre 2019.
Siracusa assediata dai romani
La storia della morte di Archimede è profondamente legata al burrascoso rapporto che intercorse fra la città di Siracusa e Roma a partire dall’anno 214 a.C., quando la città siciliana decise di rompere la relazione amichevole con Roma, minacciando di allearsi con Cartagine.

Decisa ad evitare un’alleanza pericolosa, Roma incaricò il console Marcello di conquistare Siracusa. Espugnare la città si rivelò però più difficile del previsto. Quando finalmente i romani riuscirono (con l’inganno) ad espugnare Siracusa, fecero strage dei suoi abitanti e non risparmiarono neppure il celebre inventore.
Le fonti romane, Plutarco e la morte di Archimede
Ma, com’è morto Archimede? Una cosa è certa: fu assassinato da un soldato romano. Sulla dinamica dell’avvenimento ci sono invece molti dubbi. La storia dell’omicidio fu raccontata – in modi lievemente diversi – da molti storici latini, tra i quali anche Cicerone (che in seguito scoprì la tomba dell’inventore di Siracusa) e Tito Livio.
Fu alle fonti romane che attinse lo storico greco Plutarco quando, descrivendo l’omicidio di Archimede, riportò tre ipotesi sulle modalità dell’uccisione. Sappiamo che quando i romani si accinsero ad entrare a Siracusa, il console Marcello diede loro un solo ordine: «Non fate prigionieri, ma risparmiate la vita di Archimede». Le cose, naturalmente, andarono in modo diverso.
3 storie, un unico delitto
In tutte e tre le storie sulla morte di Archimede raccontate da Plutarco, il geniale inventore siracusano muore per mano di un soldato romano.

La prima ipotesi sul delitto vede un “distratto” soldato romano entrare in casa di Archimede durante il corso dell’assedio. Trovandolo intento nello studio di una dimostrazione geometrica, il soldato invitò Archimede a seguirlo. L’inventore, dal canto suo, anziché rispettare l’ordine, cercò di convincere a sua volta il soldato ad aspettare qualche minuto, in modo tale da poter concludere il suo studio. Alla richiesta dell’inventore, il soldato lo trafisse con il gladio.
La seconda ipotesi, in realtà molto simile alla prima, è caratterizzata da un susseguirsi degli eventi più veloce, con il soldato che entra nell’abitazione di Archimede uccidendolo seduta stante. La terza versione, invece, è diversa rispetto alle due precedenti. Secondo quest’ultima Archimede non sarebbe stato ucciso nella propria casa da un solo soldato romano, ma sarebbe stato fermato da un gruppo di soldati mentre si stava recando da Marcello per mostrargli una sua invenzione. I soldati, convinti che Archimede avesse con sé qualcosa di prezioso, lo derubarono e gli tolsero la vita.
3 ipotesi per un omicidio del quale, probabilmente, non sapremo mai la verità. Un mistero che contribuisce a rendere affascinante la figura di Archimede, inventore geniale che oggi viene celebrato, a distanza di innumerevoli secoli, dalla propria città grazia all’experience exhibition Archimede a Siracusa.