Presso la Galleria Civica Montevergini di Siracusa è allestita la mostra Archimede a Siracusa, visitabile fino al 31 dicembre 2019. La mostra si prefigge l’obiettivo di offrire a tutti i suoi visitatori un’esperienza interattiva e multimediale per far conoscere da vicino la personalità del grande scienziato, oltre che far riscoprire la città in cui egli stesso visse, nel III secolo a.C, proprio nel momento del suo massimo splendore, quando era considerata vera e propria capitale artistica e culturale della Magna Grecia.
Ma com’era davvero Siracusa al tempo di Archimede?
Prima delle numerose stratificazioni e dell’aggressivo sviluppo edilizio che ha interessato la modernità, l’assetto urbano della città si presentava infatti ordinatamente impostato per strigas, vale a dire su incroci ortogonali di assi stradali.
Ortigia era attraversata in senso nord-sud da un’arteria principale, la quale superato l’istmo, si agganciava al sistema viario antico della terraferma. Da qui partiva poi un altro asse, che in direzione est-ovest, percorreva i quartieri di Tyche, Acrhradina e Neapolis, passando fra importanti monumenti ed edifici pubblici, come il foro, il teatro e l’anfiteatro, fino alla più antica necropoli del Fusco. L’intero assetto urbanistico era quindi ben organizzato ed altamente funzionale, nulla veniva lasciato al caso, come in una vera metropoli che si rispetti.
Archimede, non un cittadino qualunque!
Chissà quante volte il giovane scienziato siracusano si sarà trovato a percorrere quelle strade, talvolta magari sovrappensiero, concentrato nel cercare di mettere a punto qualche miglioria ad una delle sue nuove invenzioni, oppure di fretta, per recarsi a qualche incontro con altri “colleghi” scienziati dell’epoca, oppure semplicemente in tranquillità, per godere anche lui delle bellezze della città.
Certo è che Archimede fece davvero molto per la sua Siracusa. Non solo attraverso la realizzazione di numerosi dispositivi come il planetario meccanico, la vite idraulica, la vite senza fine e l’organo idraulico, che posero le basi della scienza moderna. Ma anche grazie ai suoi numerosi trattati che da Siracusa attraversarono il Mediterraneo, fino ad Alessandria, Rodi e Bisanzio, creando una rete di pensiero che univa alcuni tra i più importanti geni del tempo, che insieme contribuirono alla svolta culturale della loro epoca.
Archimede, difensore della sua città
Ma il giovane scienziato ebbe anche un ruolo di spicco nello scontro fra Roma e Cartagine, proprio quando Siracusa si alleò con quest’ultima nel corso della seconda guerra punica, nel 218 a.C. La presenza di Archimede fu infatti determinante per rallentare l’avanzata di Roma in città, grazie all’invenzione dei suoi famosi specchi ustori che distrussero le navi nemiche.
Siracusa cadde nelle mani di Roma solo quando Archimede fu ucciso “per errore” da uno dei soldati romani, che pare di lui non sapesse niente, dal momento che anche il console Marcello aveva dato precise disposizioni di colpire ovunque, ma di risparmiare ad ogni costo il grande scienziato.
In realtà non fu mai chiarito se l’uccisione di Archimede fu davvero tragico errore o piuttosto delitto di Stato. Certo è che, se la sua vita fosse stata risparmiata, le vicende storiche di Siracusa avrebbero forse preso una piega differente e la sua fama di grande metropoli avrebbe continuato ancora per molti altri secoli a venire.
Se vuoi fare un salto indietro nel tempo e magari camminare in compagnia di Archimede per le vie della sua città, hai ancora un’ottima occasione per farlo: fino al 31 dicembre 2019 la mostra Archimede a Siracusa ti aspetta, a Siracusa, presso la Galleria Civica Montevergini. Non puoi assolutamente perderla!