Archimede incarna una visione della scienza tanto moderna da continuare a sorprendere a distanza di secoli: è stato definito “il primo genio universale”, uno dei tre più grandi scienziati di sempre insieme a Newton ed Einstein, oltre che un incredibile inventore.

La mostra Archimede a Siracusa, ospitata alla Galleria Civica Montevergini di Siracusa offre ai visitatori l’opportunità di conoscere da vicino il primo genio universale e, grazie alle più avanzate applicazioni multimediali, di immergersi nella città di Siracusa nel terzo secolo avanti Cristo dove il grande scienziato è vissuto, ha concepito le sue straordinarie invenzioni ed è stato infine ucciso.

 

La sete di conoscenza di Archimede e i suoi studi lo hanno portato ad enunciare teorie e a realizzare dispositivi meccanici destinati a superare la prova del tempo. Arrivando nel nostro quotidiano.

Dai sottomarini… alle stelle

Il principio fisico in base al quale i sottomarini effettuano le operazioni di emersione e immersione, è proprio il fondamentale principio di Archimede secondo cui un corpo immerso in un liquido perde tanto peso quanto è il peso del liquido da esso spostato. I sottomarini presentano al di fuori dello scafo resistente degli enormi recipienti, le casse di zavorra, che riempendosi e svuotandosi d’acqua permettono al battello rispettivamente di immergersi ed i risalire in superficie.

La carrucola, si può pensare come una leva che consente di sollevare un carico pesante impiegando una piccola forza.  Archimede aveva capito che si poteva ridurre la forza necessaria a muovere un determinato peso semplicemente aumentando la distanza dal punto di applicazione, ovvero dal fulcro.La sua fondamentale legge della leva è ancora oggi al centro di tutta la statica.

Passando ora all’astronomia la testimonianza ci giunge da Cicerone il quale narra che il console Marcello, di ritorno dall’assedio di Siracusa, portò con sé un macchinario che riproduceva la sfera celeste e i pianeti: l’equivalente dei nostri planetari. Un macchinario costituito da diversi ingranaggi con ruote dentate che serve a calcolare, si scoprì solo nel 1950, il sorgere del Sole, le fasi lunari, gli equinozi, i mesi e i giorni della settimana, nonché il moto dei pianeti. Ovviamente firmato Archimede.