Secondo i biografi di Galileo, lo scienziato pisano cominciò prestissimo a studiare Archimede. La forte influenza del Siracusano, che pochi anni prima della morte Galileo definì “il mio maestro”, è testimoniata dagli studi galileiani d’esordio, che riprendono e approfondiscono temi affrontati da Archimede.
Galileo aveva particolarmente apprezzato i trattati Sui galleggianti e Sull’equilibrio dei piani, il cui studio avrebbe contribuito a ispirare un nuovo approccio matematico per la spiegazione dei fenomeni fisici.
Galileo risolve il problema della corona di Archimede facendo ricorso a una piccola bilancia
All’età di 22 anni Galileo scrive il trattato “La bilancetta”, opera nella quale intende dimostrare che Archimede avrebbe risolto il noto inganno della corona non secondo la versione, troppo semplice, tramandata da Vitruvio, ma grazie a un più raffinato procedimento.
Per questo Galileo propone l’impiego di uno strumento, la “bilancetta”, che consente di pesare i corpi direttamente nell’acqua, applicando così il concetto archimedeo di peso specifico: le masse d’oro e d’argento, come la corona, pesate in aria si fanno equilibrio, ma nell’acqua rivelano le differenze esistenti; esse sono meno gravi che in aria in proporzione della relazione tra il loro peso specifico e quello dell’acqua.
Intuizioni e studi straordinari di cui potrai scoprire la storia all’interno della mostra Archimede a Siracusa, visitabile presso la Galleria Civica Montevergini, a Siracusa, fino al 31 dicembre 2019.